martedì 24 settembre 2013

Quella gran topa di Retelit icona

e' l'ora  dei titolini?  se continua i rush di piazza Affari , molte  small e midcap potrebbero divenire interessanti
postiamo un'analisi di  Guidone Bellosta , che riporta  a sua volta un articolo di Milano  Finanza, avremo modo di tornarci ...

Retelit: presentazione a Lugano e paginona su Milano Finanza

di Guido Bellosta | 21/09/13 10:56 | servizio Lombardreport.com

Milano Finanza ha un titolo a tutta pagina,molto eloquente:“RETELIT REGINA DELLA FIBRA”. Anticipa la chiusura in utile del prossimo esercizio,,lo sfruttamento dell’opzione WIMEX-che comporta un flusso di cassa di 27,5 milioni)
L’articolo ricorda l’analisi,gia’ dettagliatamente esaminata su queste colonne,di Assiteca che valuta l’azione a 0,75 euro-nella peggiore ipotesi- o 1,25,nella migliore ipotesi e ricorda che la societa’ non ha azionista di maggioranza. Una situazione non usuale in Italia.

Aggiungiamo noi che i recenti astronomici scambi ( le azioni passate di mano in una seduta sono passate da 150.000 a 2.000.000 con punte superiori ai tre milioni) sono dovute, a mio solo giudizio,al passaggio di mano del pacchetto Sirti,l’unica con le Poste libiche , a detenere prima il 15% del capitale e èercio’ l’unica che poteva vendere simili quantita’. Dovrebbero mancare ancora 5-7 milioni di titoli da vendere,se questa ipotesi fosse corretta. Sirti ha in carico le azioni,piu’ volte svalutate, a 0,48 e notoriamente vuole liquidita’. Sirti ha forse trovato un fondo che ritirarasse queste azioni. Quando l’operazione finira’ l’azione Retelit non sara’ piu’ gravata dall’incubo del pacchetto Sirti e potra’ finalmente tornare al centro dell’attenzione degli investitori.

A Lugano si è parlato anche di SeSA,l’ultima new entry del nostro mini-portafoglio. Si avvicina lo stacco del dividendo (7 ottobre circa) di 0,45 euro.Il business prosegue molto bene. Intermonte e’ uscita,una settimana dopo il nostro consiglio di acquisto, con un target price di 14,50 euro.
A fine ottobre-inizio novembre la Consob dovrebbe promuovere SeSa dall’AIM al largo mercato. Fondi e gestori allora la scopriranno…..meglio averli anticipati.
di Guido Bellosta lombardreport.com

mercoledì 18 settembre 2013

Metro Ag vale già un BUY icona

Aspettando l'esito delle elezioni tedesche

che sembrerebbero confermare la vittoria della Merkel su segnalazione dell'amico Not che l'aveva messo fra i titoli europei con più prospettive le gnokke di morgan Stanley il titolo sembra caro a livello di ratios scambia a 67 vole l'utile annuo , ma la situazione tecnica è positiva nel grafico sotto : i prezzi scendono una prima volta sotto la EMA a 18 periodi , per poi tornare sopra di essa  generando un segnale d i BUY, attenti alla resistenza  posta in area 30,703

domenica 8 settembre 2013

le strane previsioni dell'Ocse sull'Italia icona

L’ITALIA, LA PECORA NERA DELLA CRESCITA G7

Sulla base delle Oecd Interim Projections (previsioni intermedie, formulate sulla base di un insieme più piccolo di indicatori rispetto a quelle ufficiali di maggio e novembre) ci sono pochi dubbi: l’Italia è la pecora nera dei paesi G7. Come già nel 2012, anche nel 2013 sarà l’unico paese con una crescita negativa. Sul fatto che l’Italia cresca meno degli altri non ci piove, e certamente non da oggi, purtroppo. C’è invece qualcosa da dire sulle previsioni di dettaglio dell’Ocse che portano a indicare la crescita 2013 a -1,8 per cento. I numeri dell’Ocse – riassunti nella tabella sotto – derivano da previsioni sull’andamento del Pil trimestrale dei vari paesi.


Per l’Italia il dato prevede una crescita di poco inferiore allo zero sia nel terzo che nel quarto trimestre (il -0,4 per cento del terzo trimestre e il -0,3 per cento del quarto sono dati annualizzati che corrispondono circa a -0,1 in termini delle variazioni trimestrali solitamente riportate dall’Istat).

LA RIPRESA ARRIVA O NO?

Sono numeri diversi da quelli più positivi a cui si erano riferiti nel mese di luglio sia il ministro dell’Economia Saccomanni che il governatore della Banca d’Italia Visco. C’è qualcosa che i tecnici indipendenti dell’Ocse sanno e che invece i responsabili della politica economica italiana non sanno, non capiscono o peggio ancora celano all’opinione pubblica? È possibile. Certo però che le previsioni dell’Ocse – le Interim projections –sono piuttosto singolari se confrontate con i dati relativi agli indicatori anticipatori del futuro andamento del Pil – riassunti nel cosiddetto super-indice – che proprio l’Ocse ha diffuso nel mese di agosto. Il super-indice dell’Italia infatti mostra il seguente andamento, inclusivo di un significativo commento a titolo del grafico.


Fonte: Oecd composite leading indicators – 8 August 2013

Dal grafico si vede che il super-indice dell’Italia ha raggiunto e superato il magico valore di 100 tra la fine del primo e l’inizio del secondo trimestre 2013 (esattamente da aprile 2013). E quando il super-indice va oltre il 100 in un dato periodo ci si può aspettare un segno “più” nell’andamento del Pil dopo circa sei mesi, cioè nel quarto trimestre 2013. Da cui il titolo del grafico sul “positive change of momentum” che nel gergo tecnico dei misuratori del ciclo economico segnala una inversione di tendenza. Peraltro, nell’andamento del super-indice non c’è niente di magico. Due dei sei indicatori usati per costruirlo sono gli ordinativi dell’industria che hanno cominciato a mostrare segni positivi a partire dal mese di marzo. I dati hanno continuato a essere positivi anche in aprile e maggio (i dati di giugno e luglio sugli ordini saranno resi noti dall’Istat solo il 20 settembre dopo la – inusualmente lunga – pausa estiva). Se la tendenza positiva degli indicatori anticipatori del ciclo sarà confermata nei prossimi mesi, arriverà la ripresa e sarà confermato l’ottimismo di Saccomanni e Visco, così come indicano anche l’evoluzione positiva di altre variabili come la fiducia delle famiglie e delle imprese.

STATISTICHE: ISTRUZIONI PER l’USO

Il balletto delle cifre sulla ripresa eventuale o prossima ventura suggerisce una considerazione più generale. L’incertezza sull’evoluzione futura dell’economia italiana dopo una lunga e pesante recessione è probabilmente ineliminabile. Ma l’alternarsi di notizie e analisi contrastanti da parte delle istituzioni preposte alla formulazione delle previsioni – specie se non adeguatamente presentate all’opinione pubblica – contribuisce a rafforzare l’opinione purtroppo condivisa da molti politici ed elettori che dei dati non ci si può fidare perché tanto sono nelle mani di una casta di sacerdoti o, come usava dire l’ex ministro Tremonti, di maghi che appaiono snocciolare numeri tirati fuori da un cappello e non da un computer o da indagini campionarie. Se chi produce dati calcolasse gli effetti collaterali di produrre numeri poco comprensibili e che si contraddicono in modo poco trasparente nel tempo, la qualità del dibattito pubblico ne guadagnerebbe molto.
Francesco Daveri  voce.info

martedì 3 settembre 2013

Eni a rischio zero (o quasi) icona

Di eni è inutile parlare dato quanto è conosciuta la società petrolifera italiana, rispondendo all'amico Not che me l'aveva segnalata per il dividendo
Abbiamo deciso di entrarci a 17,42 € prezzo di questo momento ;con contemporanea vendita di 4 contratti call a 0,60 stryke 17 per un totale di incasso di 1200 euro , salvo tobin tax ed altre tasse ...
la risposta premi è il 20 di settembre con conseguente perdita del dividendo che stacca il 23 settembre , cosa aggirabile aumentando la data del contratto es. si può sceglier una scadenza ad ottobre nel graficuzzo sotto si dimostra come eni sia già un buy e comunque ci pariamo il sederino con le opzioni bye!